L’arnia a favi mobili: casa delle api
L’arnia a favi mobili
Un tempo gli apicoltori utilizzavano delle arnie che, per raccogliere il miele, dovevano essere distrutte.
E i conseguenza poi ricostruite.
Questo finché nel 1851 un abate, di nome Lorenzo Langstroth inventò delle arnie più razionali, ancora oggi utilizzate dagli apicoltori di tutto il mondo: le arnie a favi mobili.
Ingresso
L’ingresso dell’arnia a favi mobili è costituito da una fessura la cui apertura viene regolata da una porticina di metallo.
La porticina ha un numero differente di piccole aperture che permettono il passaggio delle api: nei periodi freddi viene posizionata sul lato in cui le aperture sono minori, mentre quando fa molto caldo può essere rimossa del tutto.
Nido
Il nido consiste in una cassa. Sul lato interno di due pareti, quella frontale rispetto all’ingresso e quella posteriore, vi sono due scanalature per appoggiare i telaini con i favi. La distanza ottimale tra favo e favo viene stabilita da appositi distanziatori.
Melario
Il melario è del tutto simile al nido con la differenza di essere alto la metà. Nel melario le api depositeranno tutte le scorte eccedenti il fabbisogno della famiglia. Questo è il miele che l’apicoltore può prelevare.
Telaini
I telaini sono delle cornici di legno, rettangolari, che sostengono il favo. Le dimensioni variano a seconda che siano per il Nido o per il melario.
La distanza tra i telaini nel nido può essere minore rispetto a quella dei telaini nel melario: questo perché è preferibile che nel nido ci sia minore dispersione di calore, cosa importantissima soprattutto nei mesi invernali.
Coprifavo
Il coprifavo è un piano in legno che serve semplicemente per chiudere la parte superiore dell’arnia.
È dotato di un foro centrale attraverso cui l’apicoltore può inserire in nutrimento per le api in caso di necessità.
Tetto
Costituisce la protezione superiore dell’arnia e può avere forme diverse.
L’importanza della sua presenza è dovuta al fatto che tra tetto e coprifavo resti una camera d’ara con funzioni di isolamento termico. D’estate riduce il calore dovuto all’esposizione al sole, d’inverno può essere riempita di materiale isolante